Non ci sono assorbimenti culturali o invadenze “forestiere” che possano frenarlo: il vocabolario giovanile locale continua a svilupparsi, modernizzarsi, arricchirsi e colorirsi. Sempre scherzoso e creativo, è crudo e spesso evocativo, fatto di sigle, acronimi, metafore e neologismi rielaborati ad hoc: “Cestipedia” è il vocabolario on-line del linguaggio giovanile veneto-trentino.
E adesso, a tutta “manetta”, partendo come prima puntata dai vocaboli A-D.
Vocaboli A-D
A NASTRO: quando piace qualcosa che si vuol fare ripetutamente (diffuso nel Veneto).
A MANETTA (pr. A maneta): espressione che sta ad indicare qualcosa che viene fatta in grande quantità (diffuso nel Veneto).
ARCHIVIARSI (pr. Archiviarse): andare a dormire quando si è molto stanchi per aver lavorato o studiato tutto il giorno. Es: “Adesso mangiamo qualcosa, poi ci archiviamo a letto” (diffuso nel Veneto).
AREA: modo scortese per richiamare l’attenzione di una persona (sta per “Ehi tu!”). Usato nella zona di Treviso e Venezia.
BACCANO (pr. Bacano): detto in Trentino di persona grezza, poco raffinata, dal comportamento rozzo e che ignora le regole del bon-ton (è l'equivalente del “burino” romano).
BACAJARE (pr. bacaiare): vociare, berciare, sbraitare per aver ragione o per il solo piacere di far baccano. Termine da non confondere con "baccagliare", che nel gergo giovanile dell'alta Italia significa "rimorchiare", sedurre una persona oggetto di attenzioni affettive o sessuali, detto anche "baccaglio". Segnalato dalla zona di Vicenza.
BARGIO: termine che in Trentino assume differenti significati, in ogni modo sempre dispregiativi. Si utilizza: per quei tipi che “tappano la loro macchina” in modi impossibili e a dir poco orribili; per ragazzi molto rozzi che “scendono dalle valli”; per giovani discotecari un po’ “truzzi”.
BARUCCARE (pr. Barucare): falsificare, alterare, taroccare: in breve, imbrogliare (diffuso nel Veneto).
BEGA: niente (segnalato dalla zona di Verona).
BERNARE: bruciare la scuola, nel veronese.
BLINDARE: beccare (“sgamare”) qualcuno a fare qualcosa che non dovrebbe fare (equivalente dell’italiano “in flagrante”) o che vorrebbe tenere nascosta. Spesso utilizzato nella forma “m'hanno blindato...”. Sta anche per arrestare (es. “Mario è stato blindato”) (diffuso nel Veneto).
BOCCALONE (pr. Bocalon): persona notoriamente pettegola (Venezia), è un termine che deriva dal nome di un pesce popolarmente chiamato così perché abbocca facilmente anche senza esche elaborate. Ne consegue che boccalone significa ingenuo, sempliciotto, soggetto debole e facilmente raggirabile anche con semplici imbrogli.
BOLLA (pr. Bola): definizione di una persona eccessivamente polemica o particolarmente insistente a tal punto da risultare sgradevole. Es: “Dovrebbe calmarsi, quel tipo é proprio una bolla!”. Segnalato dalla zona di Venezia-Treviso.
BOTTA (pr. Bota): sniffata. Significa anche ciclo di anabolizzanti, nel gergo delle palestre e dei culturisti: “stare sotto botta” equivale a fare un ciclo di anabolizzanti (diffuso nel Veneto).
BRONSA: è a parte accesa della sigaretta (segnalato dalla zona di Padova).
BRUCIARE (pr. Brusare): saltare la scuola (diffuso nel Veneto).
BURO: canna (diffuso nel padovano).
BURO (O BURRO): canna (diffuso nel padovano).
BUSO: molto, un sacco (segnalato dalla zona di Padova).
CABRIO: da cabriolet, macchina decappottabile. Dicesi di persona completamente sbronza, quindi “aperta” come una macchina cabrio e, in senso figurato, squadernata (diffuso nel Veneto).
CAIGO: la nebbia (termine tipicamente utilizzato nella zona di Venezia). Ha anche dei livelli di “graduazione” (“caighin, caigheto”) a seconda dell’intensità del fenomeno atmosferico.
CANDEA: essere “in candea” vuol dire stare fermi, impacciati e abbindolati in un posto senza sapere che fare e come comportarsi. Può voler dire anche essere in catalessi, o comunque semiaddormentati. Segnalato dalla zona di Monselice (Padova).
CANEO: (con la “e” aperta) o “cannone”= spinello. Detto anche più seccamente “sturo” (Padova).
CAZZAROLA (pr. Cassaroa): imprecazione, un po' meno volgare di ca**o, ma altrettanto espressiva (diffuso nel Veneto).
CENTRINO (pr. Centrin): ragazzo sempre e solo vestito con abiti firmati, dalla condizione sociale elevata, proveniente dalla città a che vuole differenziarsi dai ragazzi di paese (segnalato dalle zone di Treviso e Verona).
CEPPA: sinonimo di sbronza. Es: “Ho preso una ceppa da paura”, “ragazzi, che ceppa!”. In generale, è inteso come l’italiano “batosta”. Segnalato dalla zona di Venezia.
CEPPO: spinello (segnalato dalla zona di Treviso).
CESSO (pr. Ceso): ragazza molto brutta (diffuso nel Veneto).
CESTE: a Vicenza viene usato per indicare un “no” deciso (“non se ne parla proprio, niente affatto”), oppure un “pazienza, non importa, sarà per un’altra volta”, e per il più raffinato senso di ”per adesso non se ne fa niente”.
CHEBI: gergo indicante i carabinieri (diffuso nel Veneto).
CIAVARE: volgarmente, fare l'amore (diffuso nel Veneto).
CIPPO: la fine della sigaretta (segnalato dalla zona di Padova).
CISBO: individuo carente di vista, usato spesso in senso ironico (segnalato dalla zona di Vicenza).
CIUNGA: gomma da masticare (diffuso nel Veneto).
COLPO: tossicamente equivalente ad un tiro, una riga di cocaina (segnalato dalla zona di Treviso).
DESFO: in senso determinato (il d.), indica una situazione piuttosto caotica, un senso figurato di confusione, macello. In senso indeterminato (un d.), indica una quantità assai consistente di qualcosa, avvicinabile all'espressione "un sacco" o "un disastro" (diffuso nel Veneto).
DIN-DON: persona particolarmente “sgaia”, sveglia oppure di persona “fuori di testa”; il campanello (din-don) è fuori di casa più di qualsiasi altra cosa (… appena fuori gli può fungere strutturalmente da competitore soltanto il balcone). Segnalato dalla zona di Venezia.